Avviò la costruzione di importanti edifici pubblici come la Basilica, le mura e le porte della città
Patrono e benefattore, sacerdote e proconsole della provincia di Creta e Cirene, Marco Nonio Balbo doveva essere particolarmente amato dai suoi cittadini.
Pur essendo originario di Nocera, a lui si devono la costruzione di importanti edifici pubblici come la Basilica, le mura e le porte della città di Ercolano. E dal canto suo, Ercolano gli manifestò la sua gratitudine con grandi onori e con la dedica di numerose statue.
Non ci sono dubbi che Balbo fu un importante uomo politico che ebbe una grande influenza, soprattutto tra gli ultimi decenni della Repubblica e gli inizi dell’epoca augustea, tanto che gli onori a lui attribuiti potevano essere paragonati solo a quelli dei membri della famiglia imperiale.
Ultimamente, il nome di un certo Balbo, è apparso anche su una parete della Casa di Giove, in corso di scavo a Pompei nella Regio V. Un insolito graffito ritrovato su un pannello, lasciato forse dagli abitanti della casa, reca la scritta: “Atenaios Balbos”, cioè “Balbo l’Ateniese”. Un personaggio romano che si è grecizzato? O il famoso patrono della città di Ercolano?
Il Direttore del Parco Archeologico di Ercolano, Francesco Sirano, afferma che, qualora la pubblicazione definitiva del graffito confermasse il riferimento a Marco Nonio Balbo, questo sicuramente aggiungerebbe un importante tassello nella ricostruzione del profilo pubblico e della notorietà del personaggio.
Le nuove scoperte pompeiane sorprendono per la bellezza e la loro unicità e aggiungono tasselli di storia anche per la conoscenza di Ercolano. Marco Nonio Balbo non è solo un illustre benefattore, ma diversi elementi indurrebbero a credere che fu anche quel tribuno popolare che nel 32 a.C. intervenne a favore di Ottaviano, così come riporterebbe Dione Cassio.
La sua storia si legò a doppio filo alla città ercolanese che contribuì a rendere sontuosa con la costruzione di edifici pubblici e all’avanguardia, per certi aspetti.
Senza dubbo, a Ercolano possedeva una ricca casa, oggi divisa in due unità abitative indipendenti: la Casa del Rilievo di Telefo e la Casa della Gemma, su tre piani, affacciata verso il porto e la marina e con giardini pensili. Alla casa appartenevano in un primo momento anche le Terme Suburbane che furono poi ampliate e rese pubbliche e inserite in un grandioso complesso monumentale formato dal santuario di Venere e dalla terrazza dove fu poi eretto il monumento funerario di Marco Nonio Balbo. La statua del patrono doveva essere visibile a tutti, sia per terra che per mare, e ancora oggi accoglie tutti coloro che vengono in visita in città.
Tra i nuovi progetti del Parco Archeologico di Ercolano, inoltre, vi è anche la restituzione al pubblico dell’intero complesso degli edifici residenziali appartenuti a Balbo e le bellissime terme Suburbane, i cui restauri partiranno nel 2019.