Secondo la tradizione, si preparano nei minuti che precedono la mezzanotte del Natale
Gli scauratielli rappresentano, in assoluto, il dolce italiano più legato al Santo Natale.
Si tratta, in realtà, di un dolce tradizionale del Cilento che rappresenta, in sintesi, tutta la storia di questa antica terra: la sua origine, infatti, risale al periodo della “Magna Grecia“, precisamente tra il VII e il VI secolo a.C., quando in quei luoghi si stabilirono i coloni Greci che fondarono Posidonia, divenuta poi Paestum in epoca romana.
Queste singolari ciambelle non hanno mai mutato la loro antica forma iniziale, ovvero quella della lettera Alfa (α) e della lettera Omega (ω), prima e ultima dell’alfabeto greco. La loro forma, infatti, rievoca proprio la simbologia attribuita a queste due lettere nelle famose parole pronunciate da Gesù Cristo: “Io sono l’Alfa e l’Omega, colui che è, che era, che viene, Io sono il principio e la fine, l’Onnipotente”.
Il popolo Cilentano è molto legato a questa preparazione, ritenuta in certe comunità addirittura sacra, tanto che in alcuni paesi dell’entroterra, come Celle di Bulgheria, dove la vera cucina è rimasta pressoché immutata nel tempo, gli scauratielli si chiamano zippuli e, secondo la tradizione, si preparano in casa proprio nei minuti che precedono la mezzanotte del Natale, individuando in quell’attimo la fine e l’inizio di un tempo ciclico – tema caro ai Greci – di un intero anno.
Ingredienti
1 lt di acqua
1 kg di farina 00 (non usare altro tipo di farina)
la buccia di 1/2 arancia e la buccia di 1 (vero) mandarino
la buccia di un limone
2 cucchiai di zucchero
un pizzico di sale
1/2 bicchiere di vino bianco
1/2 bicchiere di olio di oliva
abbondante olio extravergine per friggere
dei rametti di rosmarino
miele d’api q.b.
Preparazione
Far bollire per una decina di minuti l’acqua con l’arancia, la buccia del mandarino, la buccia di limone, il vino, l’olio, lo zucchero, il sale ed il rosmarino. Togliere dall’acqua tutti questi ingredienti non appena il rosmarino diventerà più scuro e, in un sol colpo, aggiungere la farina rigorosamente “00” già setacciata in precedenza, lasciando cuocere ancora e rimestando con energia con una buona paletta di legno finché la pasta non si stacchi del tutto dalle pareti della pentola.
A questo punto adagiate il composto così ottenuto su di un piano di marmo o di legno già oliato e continuate pure a lavorarlo magari aiutandovi con un mattarello. Lasciate raffreddare l’impasto mentre lo lavorate ancora, quindi ritagliate dei piccoli pezzi a cui darete la tipica forma Alfa e Omega. Friggete i scauratielli in abbondante olio extravergine. Disponeteli poi su di un piatto da portata e condite con miele, buccia di limone, confetti colorati (fanno tanto pasticceria anni cinquanta, ma vi assicuro che su questo dolce sono indispensabili) completate il tutto con dei rametti di rosmarino, anche questo un classico tocco di cultura Greca.
Per creare il giusto abbinamento non possiamo che optare per un moscato campano.