In mostra le installazioni dell’artista tedesca Catrin Huber
“Expanded Interiors” è il progetto interdisciplinare dell’artista visiva Catrin Huber che è stato ospitato all’interno della Casa del Criptoportico, nell’area archeologica di Pompei, fino al 15 gennaio 2019.
Nel percorso espositivo, la pittura parietale e i manufatti di epoca romana rinvenuti nei siti Unesco di Pompei e Ercolano, vengono reinterpretati in chiave contemporanea, attraverso due installazioni originali che dialogano con gli affreschi parietali romani.
La prima installazione giustappone al ciclo pittorico del corridoio sotterraneo del Criptoportico il colonnato dipinto di Catrin Huber, in cui la superficie decorata è un caleidoscopio di colori ritmati, che ricrea architetture reali e illusionistiche. Attraverso l’incorporazione di repliche di oggetti romani di uso quotidiano, come lampade a olio e vasi da toeletta, Huber collega il mondo romano a quello contemporaneo, in una nuova forma di design.
La seconda installazione dialoga con il complesso termale della Domus, con i suoi affreschi dai compositi disegni architettonici, ricchi di rimandi illusionistici. La pittura contemporanea, di rimando, risponde con un gioco complesso di spazio 2D e 3D, pareti aperte e chiuse, spazio interno ed esterno e spostamenti prospettici.
Il progetto di Catrin Huber, della New Castle University, si è focalizzato essenzilmente su due luoghi: la Casa del Bel Cortile di Ercolano e la Casa del Criptoportico di Pompei, infatti la stessa artista tedesca è autrice delle installazioni ospitate presso il Parco Archeologico di Ercolano nell’ambito delle iniziative Maiuri Pop Up.
“Prendendo in esame due case differenti di epoca romana – dichiara Catrin Huber – ho cercato di stabilire un dialogo tra antico e moderno, esplorando allo stesso tempo ciò che pittura contemporanea e pratica artistica specifica nel sito possono imparare dal lavoro spesso incredibilmente complesso e sofisticato dei pittori romani. Il progetto, attraverso il connubio tra pratica artistica e indagine archeologica, scansioni e stampa digitali in 3D, tenta di fornire una prospettiva alternativa sulle modalità di configurazione dello spazio e di distribuzione dei manufatti all’interno degli ambienti residenziali di età romana”.
“La Pompei archeologica, quella della città antica riportata alla luce, vive una sua vita – dichiara Massimo Osanna – quella contemporanea, che, come in ogni tempo, continua ad influenzare uomini e artisti del presente. L’installazione di Catrin Huber è un esempio di quanto il fascino e la suggestione di Pompei, ancora inspirino gli animi artistici dando luogo a processi creativi originali.”
Expanded Interiors diretto dall’artista visuale Catrin Huber e promosso dall’Università di Newcastle dove vive Catrin, è finanziato dall’AHRC (Arts & Humanities Research Council), in collaborazione con il Parco Archeologico di Pompei, il Parco Archeologico di Ercolano, l’Herculaneum Conservation Project e Art Editions North.
Il team riunisce artisti, archeologi ed esperti di tecnologia digitale è composto da: Catrin Huber (artista), Prof. Ian Haynes (archeologo), Rosie Morris (artista), Dr Thea Ravasi (archeologa), Alex Turner (archeologo e esperto di tecnologia digitale).