I cinguli di Cairano, pasta fresca fatta a mano

Mescolando acqua e farina, si realizza un primo piatto semplice e saporito

Nelle case di Cairano, in provincia di Avellino, ancora oggi si realizza la pasta fatta a mano. Il piatto più servito e gettonato sono i cinguli, con sugo di pomodoro, pane grattugiato passato in padella e spolverizzato con parmigiano.

Un primo piatto tradizionale, ma unico nel suo genere. Ho avuto il piacere di partecipare alla sua preparazione grazie ad un’esperienza di borgo diffuso, organizzata da Andrea Riccio, responsabile del “Cairano Resort”, struttura presso la quale abbiamo pernottato con cena annessa. Il giorno seguente, siamo stati travolti dalle tradizioni dell’antico borgo, che viene definito “Il borgo della felicità”. Una due giorni esperenziale meravigliosa.

Ma torniamo alla nostra pasta. I cinguli sono un piatto che risponde pienamente alle tradizioni di Cairano. La signora Olga, prima di deliziare i nostri palati, ci ha raccontato che un tempo si usava il pane per completare questa pasta, perché solo i più ricchi potevano permettersi un formaggio pregiato. In quegli anni ci si accontentava del giusto e si era felici con poco. La “nostra massaia”, ci spiega che la tradizione cairanese, vuole che l’11 novembre, giorno in cui si ricorda San Martino di Tours Vescovo protettore del borgo, si preparino “li cingul” con una piccola variante: dovranno essere semplicemente più lunghi.

Passiamo ora al procedimento

Acqua tiepida e farina di grano duro sono gli unici ingredienti che serviranno per realizzare i nostri cinguli. Si impasta il tutto fino ad ottenere un panetto morbido, si realizzano delle striscioline e poi si spezzettano uno ad uno come dei dadini. La parte più complessa è quella in cui bisogna lavorare con i polpastrelli per cavare bene con le dita i “bigoli” formati in precedenza. Le giuste dosi di acqua e farina faranno la differenza.

Nel frattempo, prepariamo un bel sugo di pomodoro e a parte con una grattugia, sbricioliamo il nostro pezzo di pane e lo passiamo in padella con un filo d’olio per farlo diventare croccante. Quando l’acqua bolle, caliamo la pasta e quando è bella al dente, per rifinire questo meraviglioso piatto, aggiungiamo il nostro preparato croccante “a pioggia” come se fosse del parmigiano.

Se non lo avete ancora fatto, visitate Cairano, e Buon appetito!

di Laura Esposito

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