
La rievocazione storica del passaggio di re Carlo V alla Certosa di Padula
C’è una leggenda che racconta di una frittata. E di un re vittorioso e di monaci ospitali. Non si tratta di una frittata comune, bensì di una “pantagruelica imbadigione”, composta da ben mille uova!
Secondo la leggenda presso la certosa di San Lorenzo a Padula, in provincia di Salerno, per il passaggio del re Carlo V di Spagna, di ritorno trionfante dalla battaglia di Tunisi, i monaci prepararono per colazione una frittata fatta con un numero piuttosto cospicuo di uova.
L’episodio fu riferito per la prima volta nel 1640 dal sacerdote Camillo Tutini, che descrisse l’avvenimento nei dettagli.
Carlo V aveva sconfitto l’ammiraglio turco Khayr al Din, detto Barbarossa; di ritorno dalla spedizione, dopo lo sbarco a Reggio, tra le numerose tappe decise di fermarsi nelle terre padulane per due giorni presso la Certosa. Era il 1535 e con lui sostò l’intero esercito che si adattò, così come il re, alle abitudini monastiche del luogo: niente carne, rinuncia di ogni forma di lusso, alloggio in una cella come i padri religiosi. Unico vezzo per il sovrano fu il materasso: fece sostituire la paglia con un materasso e le lenzuola di lana con quelle di lino.
Per colazione l’imperatore e i suoi uomini sostarono nelle cantine, dove il cuoco preparò, insieme ad altre cose, anche una pietanza d’eccezione, se non per la tipologia, sicuramente per le dimensioni: una enorme frittata fatta con mille uova che potesse sfamare tutto l’esercito di re Carlo.
Carlo grato dell’ospitalità ricevuta e colpito dalla maestria del cuoco, confermò al monastero gli antichi privilegi di cui godeva.
Questo episodio viene ricordato ogni anno dalla Pro Loco di Padula con un evento dal titolo “Padula in festa per Carlo V – Frittata delle mille uova”, il 10 di agosto presso la Corte Esterna della Certosa. Un evento che richiama ogni anno una grande quantità di pubblico da molte parti d’Italia che segue con interesse e curiosità la manifestazione. L’evento prevede un corteo storico per commemorare l’arrivo dell’Imperatore alla Certosa e per preparare la frittata si utilizza una gigantesca padella con un congegno meccanico, che non solo permette di cuocere le uova ma soprattutto di girare la frittata, attraverso tiranti, contrappesi che permettono di alzare ed abbassare l’enorme padella in acciaio inox. Attualmente si usano non meno di 1200 uova e ad operare son ben otto persone.
Un evento che coniuga curiosità e divertimento alla storia e alla promozione culturale e turistica di un luogo di eccezione della regione Campania, l’imponente Certosa di San Lorenzo.
Altre curiosità: l’evento è stato citato nel film del ’67 “C’era una volta…” di Francesco Rosi con Sophia Loren e Omar Sharif. La Pro Loco ha richiesto a giusta ragione che la frittata gigantesca sia inserita nel Guinness dei Primati.