Da dea a rivoluzionaria: la storia di Marianna, a Capa ‘e Napule

La statua parlante dei napoletani oggi nel Palazzo San Giacomo

I simboli di Napoli sono tanti ed eterogenei ma tra tutti spicca una donna: la scultura di Marianna, detta a Capa ‘e Napule!

Si tratta di un busto in marmo, il viso di una donna con i capelli legati e lo sguardo che non tradisce un’emozione. Fu ritrovato sul finire del XVI secolo nel quartiere dell’Anticaglia e poi collocato su un piedistallo in Piazza Mercato.

Carlo Celano, autore di Notizie del bello, dell’antico e del curioso della città di Napoli, ed altri studiosi pensarono che raffigurasse Partenope, la sirena fondatrice di Napoli. Per questo si ipotizza che la scultura appartenesse ad un tempio di epoca greca dedicato alla dea e collocato proprio nel quartiere dell’Anticaglia, decumano della città greco-romana. Le origini del busto di Marianna sono ancora oggi misteriose ma è sicuro che il suo ritrovamento le ha dato una seconda vita.

Collocata in Piazza Mercato, Marianna è stata testimone della parte più verace e caotica della città, ma anche protagonista. Il popolo la pregava, la cantava, le si confidava finanche a piangere al suo cospetto. A volte la ricoprivano di fiori, altre di manifesti ed insulti contro il vice-regno spagnolo. Divenne insomma una vera e proprio “scultura parlante”, simbolo dei sentimenti della popolazione e loro idolo al pari di una figura religiosa. Nel 1647 Piazza Mercato diventò la scenografia della rivolta contro gli spagnoli aizzata dal popolano Masaniello; Marianna divenne così simbolo della rivoluzione e delle speranze del popolo. Purtroppo, proprio durante gli sconti, fu gravemente danneggiata e il naso dovette essere ricostruito. In realtà alcune fonti raccontano che i danni al naso fossero frequenti. Uno degli ultimi interventi fu eseguito da Alessandro del Miele nel 1879, il quale si preoccupò anche di ricostruire un piedistallo in piperno e di collocarla nella chiesa di San Giovanni a Mare, dove all’ingresso oggi si conserva una copia della scultura.

Anche durante la rivoluzione del 1799 divenne il simbolo del popolo in rivolta, la leggenda vuole che fu proprio in quest’occasione che le fu dato il nome di Marianna. Deriverebbe infatti da Marienne, l’allegoria della repubblica francese. Marianna, al pari di quella francese, avrebbe condotto i napoletani alla vittoria, alla libertà dall’oppressione dei Borboni e all’agognata repubblica! Invece fu proprio in Piazza Mercato che la regina Maria Carolina fece giustiziare tutti i rivoluzionari, lì a due passi dalla statua!

Durante la seconda guerra mondiale tutta la zona della marina è stata colpita dai bombardamenti e, come molti edifici del quartiere, Marianna è stata gravemente danneggiata. Restaurata e acquistata dal Museo Filangieri nel 1961, di lì a poco, è stata sistemata nello scalone centrale di Palazzo San Giacomo, oggi sede del Comune di Napoli.

Nei secoli Marianna è entrata a pieno titolo tra i feticci dei napoletani. Nata come dea e diventata poi simbolo di ben due rivoluzioni, è sicuramente l’immagine dello spirito antico dei napoletani che attraverso i secoli, tra soprusi e ingiustizie, non ha mai smesso di lottare. E’ ironico, ed anche un po’ romantico, pensare che quella statua, trovata per fortuna tra le macerie di una strada antica, dopo tanti secoli e storie è oggi conservata nel palazzo più importante di Napoli. Quasi come se ancora oggi “stesse lì per comandare”.

Foto di Renato Esposito

Event Details
  • Start Date
    Gennaio 10, 2021 10:00 am
  • Status
  • Location
  • Category
  • Address
    Palazzo San Giacomo, Napoli
Cerca Evento