Tipico contorno della cucina partenopea con il quale si ottiene anche il ripieno della pizza di scarole
Il popolo napoletano é stato a lungo soprannominato “mangiafoglie” prima dell’avvento dei maccheroni, e proprio dalle verdure a foglia larga sono nati numerosi piatti che la tradizione natalizia impone sulle nostre tavole in questi giorni di festa.
La scarola alla monachina è un contorno tipico della cucina partenopea con il quale si ottiene anche il ripieno della famosa pizza di scarole. L’origine del nome non è certa,ma può essere fatta risalire, per assonanza, alle monache del convento delle clarisse che avevano l’abitudine di preparare piatti semplici per i più bisognosi.
Si tratta di un contorno gustoso e di facile preparazione, ma per ottenere un piatto salutare, oltre che gustoso, bisogna armarsi di un ingrediente segreto, cioè il tempo. Sì perché il segreto per ottenere un’ottima scarola che mantenga leggerezza e proprietà nutritive è il lento tempo di cottura.
La scarola infatti è una verdura a foglia larga riccia che durante la cottura perde moltissima acqua: farla stufare lentamente a fuoco vivo nella sua acqua di vegetazione,senza alcuna aggiunta, le permette mantenere tutte le sue proprietà nutritive e il suo sapore amarognolo.
INGREDIENTI
1 Kg di scarola riccia
Olio evo
Sale q.b.
2 spicchi d’aglio
1 cucchiaio di capperi
70g pinoli
70g olive nere
70 g uva passa
PROCEDIMENTO
Sciacquate molto bene la scarola mettendola a bagno nel lavello della cucina. Preparate una pentola alta e mettete la scarola dopo averla sollevata dall’acqua con le mani, senza scolarla eccessivamente. Fate cuocere con il coperchio per circa 30min senza aggiungere acqua ma lasciando che si stufi completamente nella sua acqua di vegetazione. Togliere il coperchio e continuare a cuocere affinché la scarola si asciughi ed evapori tutta l’acqua. Salare, condire con olio,capperi e aglio e far insaporire per un paio di minuti. Aggiungere l’uva passa, i pinoli e far insaporire sul fuoco ancora per un minuto. La scarola sarà pronta quando non ci sarà più acqua di vegetazione senza però apparire troppo secca. Adagiare su un piatto di portata e guarnire con olive nere .