
La giornalista autrice di “Storie dal Rione Terra” ci racconta la sua quarantena nei Campi Flegrei
“Quello che mi manca di più è vedere il mare, tanto che ho già deciso la prima cosa che farò quando tutto questo sarà finito: andrò in barca a vela”. Gemma Russo, giornalista e scrittrice, vive la sua quarantena nella sua casa a Monteruscello una frazione di Pozzuoli: “Purtroppo pur abitando nei Campi Flegrei, da casa mia non si vede il mare e questo mi pesa, ma ho già contattato i miei amici dell’Associazione Vela Latina di Monte di Procida e mi vedo già a bordo di una tipica imbarcazione a veleggiare nel golfo”.
Insomma una situazione ben differente da quella che viviamo in questo momento: “stiamo combattendo una guerra contro un nemico invisibile, dobbiamo ognuno di noi fare la nostra parte. Ora è il momento di restare a casa, poi quando tutto questo sarà finito potremmo ritornare alla nostra quotidianità e riappropriarci delle cose belle che ci piacciono. Per me è senza ombra di dubbio il mare”.
Il rapporto con il mare in questo angolo della Campania ha forse una valenza diversa e come la stessa Gemma ci spiega “da qui sono partiti per tanto tempo alcuni dei dominatori del Mediterraneo, il gozzo puteolano era la loro imbarcazione vincente che permetteva di risalire la costa italiana sia verso nord che verso sud, tanto che per la popolazione dei Campi Flegrei possiamo tranquillamente parlare di transumanza di mare che poi ha influito e non poco sia sui nostri usi e costumi che su quelli delle altre popolazioni”.
Gemma passa il suo tempo tra studio e scrittura. Il suo libro “Storie dal Rione Terra” è un insieme di aneddoti e curiosità dell’antica rocca e anche storie di quei volti reali di chi ha vissuto gli anni drammatici dell’evacuazione forzata. Un libro che è anche un invito a vivere questa terra vulcanica “ci sono tanti buoni motivi per visitare i Campi Flegrei e spero che in tanto possano farlo quando ritorneremo alla nostra quotidianità”.
Ce ne indichi qualcuno? “L’archeologia e la sua storia sono senza ombra di dubbio un motivo per venire dalle nostre parti. Poi di sicuro un posto di rilievo occupa la gastronomia, alcuni vini che vengono prodotti sul nostro suolo vulcanico vanno assaggiati assolutamente e poi per il paesaggio. Anche se la mano dell’uomo in questi anni ha prodotto qualche danno, questa terra vulcanica offre scorci dal fascino unico. E poi ci sono le sue acque termali e per conoscere quel bradisismo ascendente che sta caratterizzando la nostra zona e che lo rende unico nel suo genere. Insomma non avete scusanti. Nel calendario di impegni futuri inserite, se non l’avete ancora fatto, i Campi Flegrei” – conclude Gemma.