Le innovazioni dei Borbone: la sedia volante della Reggia di Caserta

Uno dei primi esempi al mondo di ascensore azionato a braccia

Durante il Regno dei Borbone a Napoli si avviarono nel mezzogiorno d’Italia numerose innovazioni culturali e industriali, dalle grandi fabbriche dei sontuosi palazzi alla riscoperta dei siti vesuviani, passando per la ferrovia e i cantieri navali, ma anche strumenti di comodo che facilitavano la vita dei grandi signori. Nella Reggia di Caserta, tra marmi, dipinti e giardini d’incanto,è stata costruita anche una sedia volante ovvero la progenitrice dell’ascensore.

Fu il re Ferdinando nel 1845 – quando finalmente termina del tutto il lungo ed imponente cantiere del palazzo reale casertano – ad autorizzare che l’architetto Gaetano Genovese inaugurasse la Sedia volante, prima ancora del più noto americano Elisha Graves Otis che nel 1889 costruì il primo ascensore elettrico.

I primi tentativi in merito si erano avuti intorno agli anni 1850 con motori a vapore, dopodiché si era passati a meccanismi idraulici. Nella Reggia di Caserta le difficoltà imposte ai reali per via delle ripide scale e le lunghe ascese vennero affrontate dalla Soprintendenza Generale della Real Casa provvedendo alla costruzione della sedia volante. La spesa prevista per il progetto fu di 3335 ducati da prelevare sui fondi della Real Casa. Fu adoperato il legno di castagno per la gabbia della sedia mentre all’interno si utilizzò legno di acero, mentre il movimento della sedia (come ben si vede nel modellino della stessa) era assicurato da un meccanismo consistente in un sistema di ruote dentate azionato a braccia avvolgendo robuste corde di canapa. Venne ideato anche un sistema di sicurezza che bloccava la sedia nel caso si spezzasse una fune. L’avviso del raggiungimento di ciascun piano era segnalato da una lancetta di ferro, collegata alla sedia con fili di ferro, che rilevava in che punto si trovasse la sedia salendo o scendendo.

La sedia volante casertana non fu però il primo esempio nel Regno, già due anni prima ne era stata costruita una nel Palazzo Reale di Napoli sull’esempio del montacarichi della Reggia di Carditello chiamata Tavola Meccanica. Nel 1845, contestualmente all’inaugurazione della sedia casertana, anche il montacarichi di Carditello divenne un ascensore. Altre forme di ascensore erano già apparse in alcuni palazzi nobiliari europei, nel 1793 nel palazzo d’inverno di San Pietroburgo e nel XVIII secolo alla reggia di Versailles.

In esposizione nel percorso museale della Reggia è ancora possibile ammirare il modello realizzato in scala 1/10 nel 1993. 

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