La piccola gemma del mare del Sud: Sapri

Dalla fondazione greca alla spedizione di Pisacane, nella cornice del Golfo di Policastro

Sapri, il comune della provincia di Salerno più grande del Golfo di Policastro, è particolarmente noto per la vicenda legata a Carlo Pisacane che nel 1857 sperava di sollevare i contadini contro Ferdinando II.

Di fondazione greca, Sapri (Scidros), diviene con i romani un importante centro commerciale e di soggiorno per la salubrità del clima e il paesaggio ospitale. La “piccola gemma del mare del Sud” come la definiva Cicerone, offre uno spettacolo suggestivo nell’arco di costa che dalla Punta degli Infreschi arriva sino all’isola di Dino disegnando il golfo di Policastro.

In località Santa Croce si conservano i resti di una villa patrizia imperiale, che ospitò l’imperatore Massimiano e suo figlio Massenzio, e che oggi è in gran parte sommersa dalle acque del mare.

Durante il risorgimento Sapri è teatro di una triste storia: la spedizione di Pisacane che finì in tragedia coinvolgendo poco più di 300 uomini, protagonisti di questo eroico tentativo. Pisacane era un ex ufficiale borbonico e combattente della Repubblica Romana che partì da Genova con Giovanni Nicotera e altri 22 coraggiosi. Imbarcati sul piroscafo Cagliari diretto a Tunisi, Pisacane e i suoi dirottano la nave verso Ponza dove liberano dalle prigioni di Ferdinando II i detenuti che si associano alla sua impresa.

Riescono a sbarcare a Sapri la sera del 28 giugno dove non trovano né gli aiuti del Comitato insurrezionale di Napoli tantomeno una accoglienza positiva da parte della popolazione. Al momento della lettura del proclama insurrezionale nella piazza dell’Olmo, le parole di Pisacane incontrano l’indifferenza del popolo intento a seguire la processione dei patroni Santi Pietro e Paolo.

I trecento si rimettono in viaggio e giungono la sera del 30 a Padula dove si fermano a trascorrere la notte presso la Certosa. Alle prime luci dell’alba arriva un contingente borbonico di circa 2000 uomini. La giornata sarà segnata da aspri combattimenti, durante la quale muoiono circa 60 insorti che riposano oggi nella chiesa dell’Annunziata a Padula. Pisacane e gli altri rimasti, ripiegano verso Buonabitacolo, nascondendosi nella campagna. Ma come se non bastasse il 2 luglio vengono attaccati dalla popolazione aizzata dal capo urbano La Veglia, con forconi e attrezzi agricoli. Pisacane appena trentanovenne muore, trafitto dalle forche sanzesi.

Nonostante la triste fine, la missione aprì la strada alla successiva Spedizione dei Mille. L’impresa è commemorata da un obelisco eretto in largo dei Trecento, con una statua di Pisacane nella villa comunale e da una raffigurazione della Spigolatrice (una lavoratrice dei campi), adagiata sullo scoglio dello Scialandro, protesa verso la baia di Sapri dove i trecento sbarcarono. A commemorare l’evento anche la “Spigolatrice di Sapri“, una poesia di Luigi Mercantini composta alla fine del 1857 dedicata alla sfortunata spedizione.

Ogni anno la spedizione è ricordata da una rievocazione storica in costume, con cui si commemora lo sbarco dei trecento.

Oltre alla vicenda dei trecento, Sapri offre molti altri luoghi da visitare, ricchi di storia e cultura. Terra d’origine del pittore Biagio Mercadante, i cui dipinti sono conservati nella casa-museo, vale la pena soffermarsi a visitare il palazzo baronale Palamolla, il santuario della Madonna dei Cordici, la chiesa dei Santi Pietro e Paolo

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