Pompei, dalla Regio V riemerge l’Adone ferito

Emerge un nuovo affresco nella Casa di Giove, il primo di genere mitico in quell’area

La Regio V di Pompei è un autentico scrigno prezioso che offre agli archeologi nuove gemme da studiare, da salvare, da recuperare.

Dagli scavi nella Casa di Giove emerge un affresco, il primo di genere mitico nell’area, che riproduce l’Adone ferito, stretto tra le braccia di Afrodite e circondato da amorini.

A darne l’annuncio, l’ente Parco Archeologico di Pompei. 

La scena rappresenta il mito in cui il più bello tra gli uomini fu ferito e ucciso da un cinghiale aizzatogli contro dal gelosissimo Ares, il dio della guerra.

Gli amorini reggono dei bacili, probabilmente tentano di salvare la vita allo sfortunato amante della dea dell’Amore. Lo sfondo dell’affresco è in ocra, le figure appaiono abbastanza nitide.

Nell’area di quella stessa casa, già (parzialmente) scavata e indagata nell’Ottocento, stanno emergendo motivi ornamentali murari con colori vivi che restituiscono a, chi le osserva, il gusto antico di chi le abitò.

Solo qualche settimana fa, sempre nella Regio V, era emerso un altro interessantissimo frammento pittorico murale di quello che è stato interpretato come un amorino. Probabilmente, si tratta di un’altra scena mitica ma su questa – così come sulle altre scoperte di cui la “Nuova” Regio  si sta dimostrando prodiga – occorrerà ancora studiare e lavorare.

Quello dell’Adone ferito è stato tema pittorico molto praticato nelle domus pompeiane. Lo stesso soggetto, infatti, ha dato il nome alla Casa di Adone, ma è stato rinvenuto anche nelle domus di Meleagro e del Chirurgo.

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