
Presentato il menu autunnale 2018. Tra le novità, il gustoso e originale “Gran Cono”
Il comune denominatore del nuovo menu della Pizzeria di Luigi Cippitelli è “l’altra faccia del Vesuvio” non quella che declina verso il mare, ma quella interna, quella che vede sorgere il sole e che ha una conformazione più boschiva e con una forte identità contadina.
In questo locale di San Giuseppe Vesuviano il maestro pizzaiolo Luigi Cippitelli, ha intrapreso con tenacia e determinazione un viaggio tra i sapori e le tradizioni contadine di questo versante. Un viaggio lungo e meticoloso “casa per casa” supportato da Giuseppe Gargiulo, appassionato ricercatore di cibi campani di eccellenza, che alla fine ha portato alla nascita di un menù autunnale dove i sapori e gli abbinamenti si rifanno alla cucina contadina e a quel “riuso” più genuino dei prodotti.
Il territorio rivive in ogni portata e la dedica speciale è per il Vesuvio con la nascita dell’originale “Gran Cono”, ovvero la metà di un calzoncino fritto, ripieno di ricotta, con la punta troncata da cui fuoriesce del ragù napoletano bollente, il tutto su una base di sbriciolata di olive nere disidratate.
Se la punta troncata ha la funzione di ricordare “a vocca r’o Vesuvio”, il ragù, invece, versato bollente sul calzoncino simula la colata lavica. Luigi Cippitelli, che per i prossimi due anni sarà anche ambasciatore Ferrarelle, ama anche ricordare un’antica leggenda che si narra da queste parti e che racconta di un uomo che “sale sul monte Vesuvio per chiedere una grazia, ovvero avere la pelle bianca. Un desiderio esaudito da un angelo che soffia sul suo viso. Da questa storia e dalla voglia di omaggiare il Vesuvio nasce questo piatto”.
Nel nuovo menu, però, non c’è solo il Gran Cono come richiamo al territorio, ma anche prodotti realizzati da piccoli artigiani e diversi fritti e pizze che si rifanno ad antiche ricette popolari quasi finite nel dimenticatoio.
E così all’interno del menu troviamo la pettola “indorata e fritta” ripiena di ricotta setacciata al profumo di Conciato romano, farcita con salsa di basilico riccio. Un fritto della tradizione che segue la riproposizione di un piatto tipico della tradizione ovvero la Fellata “benedetta” che come ci spiega lo stesso Gargiulo “è composta da ricotta di fuscella di Sant’Anastasia, salsiccia di salame stagionato sul Vesuvio e mozzarella di bufala artigianale di Somma Vesuviana accompagnata da tocchetti di pane di San Sebastiano al Vesuvio. Una fellata vesuviana, differente da quella napoletana che si prepara solitamente nel periodo pasquale e che sostituisce la ricotta di fuscella con quella salata e prevede l’aggiunta delle uova sode”.
Richiama un piatto che anticamente rifocillava i contadini durante il periodo della raccolta dell’uva la “pizzella fritta della vendemmia” una montanara con ragù contadino di maiale accompagnata da chicchi di uva regina.
Mentre il dolce di fine pasto è un richiamo al “riuso” ovvero la Tortina al cioccolato con confettura di albicocca pellecchiella del Vesuvio realizzata con la mollica del rinomato pane di San Sebastiano, la cui crosta viene impiegata da Cippitelli nella panatura dei fritti.
Non sono da meno le pizze, nelle quali Cippitelli, ricoprendo il leggerissimo impasto in stile napoletano con degli abbinamenti da cucina, riesce a esprimere appieno la propria formazione da cuoco.
MENU autunnale della Pizzeria di Luigi Cippitelli (Via Astalonga, 38 – San Giuseppe Vesuviano – Napoli), telefono 0815295302 – chiuso il martedì.

L’antipasto della festa: Fellata “benedetta” composta da ricotta di fuscella di Sant’Anastasia, salsiccia di salame stagionato sul Vesuvio e mozzarella di bufala artigianale di Somma Vesuviana accompagnata da tocchetti di pane di San Sebastiano al Vesuvio

I fritti della tradizione: Pettola “indorata e fritta” ripiena di ricotta setacciata al profumo di Conciato Romano, farcita con salsa di basilico riccio.

Le pizze del Somma Vesuvio: Marinara Gialla Vesuviana con polpa di pomodorini gialli “Giagù”, pistilli di Zafferano del Vesuvio e olio EVO di Terzigno aromatizzato all’aglio e origano.

Pizzella fritta della vendemmia con ragù contadino di maiale, pepe nero, pecorino grattugiato e foglia di basilico riccio accompagnata con chicchi d’uva regina.

Mare e Monti Vesuviana con spuma di baccalà ammollato a Somma Vesuviana allo zafferano, funghi porcini neri del Vesuvio, bucce di “Giagiù” fritte, gocce di fonduta di Conciato Romano e granella di nocciole.

Gran Cono – A’ vocca rò Vesuvio mezzo calzoncino fritto ripieno con ricotta setacciata aromatizzata al pepe nero, farcito con ragù napoletano bollente e foglia di basilico riccio su base di sbriciolata di olive nere disidratate.

I dolci contadini del “riuso”. Tortina di pane di San Sebastiano al cioccolato, guarnita con zucchero a velo e confettura artigianale di albicocca pellecchiella del Vesuvio.