Un piccolo paese cilentano ricco di storia e cultura
Il comune di Roccagloriosa, in provincia di Salerno, con i suoi 450 metri sul livello del mare è un vero è proprio “balcone” sulle valli dei fiumi Mingardo e Bussento, da cui si domina uno spettacolare panorama che dal mare di Palinuro abbraccia con lo sguardo la costa fino al Golfo di Policastro.
Un piccolo borgo di pietra ricco di storia e cultura da assaporare perdendosi tra gli stretti percorsi delle stradine del centro che conducono sempre più in alto, sino ai ruderi del Castello dell’VIII-IX secolo o al parco archeologico, con l’abitato, la necropoli e le mura difensive del IV secolo a.C.
È possibile – e davvero piacevole – scoprire i tesori celati da questa terra in compagnia dei volontari della Pro Loco, che si adoperano per la promozione turistica e culturale del paese e che da circa due anni hanno avuto in affidamento dal Comune l’apertura e la gestione del Museo Archeologico “Antonella Fiammenghi” e il Museo Comunale di Piazza del Popolo, che conservano reperti lucani del IV e III secolo a.C., vasi di eccezionale rilievo storico-archeologco e i preziosi corredi delle necropoli.
Il presidente della Pro Loco, Mirko Grizzuti consiglia la visita di alcuni luoghi d’eccezione di Roccagloriosa: “oltre ai due Musei e alla zona archeologica, è sicuramente da vedere il centro storico con la Cappella di Sant’Angelo e il frantoio seicentesco della Confraternita del Rosario, annesso alla Chiesa del SS. Rosario, che conserva le macine in pietra e i vari contenitori per l’olio in terracotta e pietra, una pregevole testimonianza della cultura contadina locale. Vale la pena anche soffermarsi nei vari punti panoramici del paese per godere della meravigliosa visuale sulla valle”.
La Pro Loco, quasi per intero formata da giovani volenterosi, offre il proprio impegno per accompagnare i turisti e i gruppi lungo tutto l’arco dell’anno in visite guidate alle bellezze del borgo oltre a garantire l’apertura dei musei cittadini da giugno a settembre dalle 17 alle 21 e nei giorni festivi durante l’anno, in cui più numerosa si registra l’affluenza turistica, come è accaduto lo scorso 2 giugno in cui più di 150 persone sono state condotte nella visita al paese.
Un gioiello nascosto è ad esempio la cappella del SS. Sacramento, detta di San Angelo, costruita dal medico personale di Carlo V Marino Crasso di Roccagloriosa, al cui interno custodisce opere risalenti al 1600: il sacrificio di Isacco, S. Francesco d’Assisi, Santa Caterina, scene della Natività.
La Pro Loco è ora impegnata nell’organizzazione di un evento che avrà luogo alla fine di agosto, nei giorni 22 e 23 dal titolo evocativo “La Rocca delle Arti”, l’evento giunto alla sua V edizione. “Si stanno coinvolgendo gli artigiani che durante quei giorni animeranno le strade del piccolo borgo, i vicoli, con la loro arte. Inoltre ci sarà anche musica popolare, tipicità agro-alimentari” – ci spiega Grizzuti.
Una buona occasione per visitare questo borgo in provincia di Salerno, che resta un po’ distante dal turismo di massa, ma che avrebbe, dice Mirko Grizzuti “delle altissime potenzialità se venisse inserito in un circuito di visita e di promozione territoriale di tutta l’area cilentana. Roccagloriosa riveste un ruolo notevole nella storia dell’intero Cilento, potenziando il ruolo dei musei e dell’area archeologica, che rientra nel territorio tutelato dall’Unesco del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, si potrebbe creare un circuito di interesse culturale e turistico con Paestum e Velia”.
Un’altra buona motivazione per visitare Roccagloriosa sembra essere data dall’iscrizione latina presente sulla porta d’ingresso alla Cappella di Sant’Angelo: “Questa è la cappella dell’Angelo a cui il Pontefice Clemente VII concesse l’indulgenza di 1200 giorni in favore di chi la visita”.