Storia, ricetta ed abbinamento di un piatto dalla grande ed antichissima tradizione
Procida, isola di Greci e scorribande, colonizzata dai Micenei, poi dai Greci nel VIII secolo, per la sua posizione strategica è stata oggetto di incursioni da parte di Goti, Vandali, Saraceni.
Situata all’imbocco del Golfo di Napoli, fra Ischia e Capo Misero, l’isola di Procida vanta una storia antichissima ed è ricca di paesaggi mozzafiato. Il passato turbolento di Procida è testimoniato dalle costruzioni difensive sull’isola, come il nucleo di Terra Murata ed i torrioni, di cui uno oggi è ancora esistente. Dal 1744 con l’estinzione del feudo normanno, Procida conosce una nuova vita infatti nascono istituzioni importanti come l’Istituto Nautico, il porto commerciale di Marina Grande, il cantiere navale. La storia di Procida è da sempre legata al mare e alle attività mercantili.
Oggi Procida vive di commercio e turismo, ma i procidani restano sempre eccezionali uomini di mare.
Più piccola tra le tre isole del Golfo non ha il richiamo delle altre, eppure una sua visita riesce ancora a restituire quelle immagini e quei sapori dei secoli passati, cosa che ormai risulta difficile cogliere nelle altre mete, affermate tappe del turismo internazionale. I silenzi di Vivara, i colori della Corricella, il porto della Chiaiolella sembrano stare lì, indisturbati, da secoli incuranti dell’alternanza delle epoche. L’isola ha ispirato negli anni vari autori ed oggi è ricordata almeno per tre capolavori, i romanzi Graziella di Alfonso de Lamartine e L’isola di Arturo di Elsa Morante ed il film Il Postino, l’ultima interpretazione di Massimo Troisi prima della sua morte.
Ma Procida è anche tradizione enogastronomica, protagonista indiscusso di questa tradizione: il coniglio, piatto procidano che con quello ischitano ha in comune solo l’ingrediente base, il coniglio, che “non deve essere grande più di un chilo e cento”. Secondo alcuni, l’origine di questo piatto è da collocarsi negli anni dei Borbone, quando la famiglia regale conduceva a Vivara, l’isola collegata a Procida, battute di caccia al coniglio. Ma vediamo come prepararlo.
Ingredienti:
1,1 Kg di coniglio
15 Pomodorini maturi
2 spicchi d’aglio
2 o 3 rametti di rosmarino
100 gr Olio evo
3 bicchieri di vino bianco
Peperoncino, pepe, sale, acqua q.b.
Preparazione. Tagliare il coniglio a pezzetti, lavarli e asciugarli bene. Adagiarli in una casseruola di terracotta, versare l’olio e rigirare i pezzi di carne fino a ungerli completamente. Unire l’aglio, il pepe, il peperoncino, il rosmarino e lasciare rosolare a fuoco vivo, aggiungere il vino, coprire il tegame e lasciare sbollire rigirando ogni tanto.
Dopo un’ora, aggiungere i pomodorini. Rigirare e ricoprire portando a cottura a fuoco lentissimo per un’altra ora aggiungendo, ovviamente se necessita, un po’ d’acqua per continuare la cottura. Poco prima di terminare scoprire il tegame e lasciare rosolare negli umori. Ricoprire e poi, dopo un breve riposo del coniglio, servire.
In abbinamento un Piedirosso ischitano, Per ‘e Palummo di Casa D’Ambra, un rosso sapido e minerale.