Una tavola per Natale: la nostra “simpatica” mise en place

Dolci natalizi come segnaposto e una serie di cartelle da sei come sottopiatto

Una tavola per Natale da apparecchiare. I tempi che affrontiamo certo, non sono dei migliori, in molti avranno la mente affollata di pensieri. Eppure un gesto d’amore, può fare la differenza. Quanti commensali quest’anno siederanno alle nostre tavole, quanti ospiti possiamo accogliere nelle nostre case?

In barba a qualsiasi dpcm in vigore, il Natale va festeggiato e le tradizioni rispettate. Poco conta alla fine il “numero”, infondo è questo l’insegnamento più importante del #2020: l’essenziale non deve mai mancare, teniamocelo stretto.

Abbiamo messo a punto, una mise en place che abbraccia e sfida le migliori tradizioni partenopee.

Il nostro sottopiatto è la “serie” di cartelle da sei per la tombola, il segnaposto è rappresentato da un pullece ‘e monaco o potete scegliere un altro dolce natalizio a vostro piacimento, che potrebbe diventare, volendo, la monoporzione per il dolce di fine pasto. Ad ogni commensale viene assegnato un numero che lo rappresenti nella smorfia napoletana. ‘O pate d’e ccriature ad esempio, siederà al posto numero 29.

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Il servizio di piatti? Ma quello di Richard Ginor, che domande. Perché almeno per Natale, il servizio buono, si deve cacciare e “adda piglià aria”.

Nastrino rosso, forbici, colla a caldo e qualche bustina di alimenti. Ecco l’occorrente per la realizzazione della nostra mise en palce.

Buone Feste!

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