La cassata infornata, il sapore delle feste pasquali

Una variante del piatto siciliano che non tutti conoscono, ecco la ricetta

Pasqua è alle porte e come tradizione, comincia il frenetico e silenzioso scambio delle “ricette segrete delle nonne” di tutte quelle che sono le pietanze tipiche della tavola delle feste. Tra le protagoniste indiscusse della tradizione napoletana c’è la cassata infornata, spesso associata alla cassata siciliana ma di cui è solo una lontana “parente”. Infatti, quella napoletana (sembra assurdo) ma è un pò più “leggera”, meno “barocca” nella decorazione e al posto del pan di Spagna viene utilizzata la pasta frolla. Ha comunque numerose varianti, addirittura una per famiglia.

La base del successo è quella di disporre di una buona ricotta, indispensabile per la vera cassata napoletana. I tempi di preparazioni sono nella media e gli ingredienti sono veramente esigui. La parte più difficile da preparare sicuramente è la pasta, ma senza dubbio l’ingrediente protagonista è la ricotta che ne costituisce il ripieno. Ma vediamo la ricetta.

Ingredienti

Pasta frolla:
500 gr farina
200 gr burro fresco
200 gr zucchero
2 uova intere
1 tuorlo d’uovo
Agrumi grattugiati
Aroma vanillina

Crema Cassata:
500 gr ricotta di pecora
200 gr zucchero a velo
150 gr gocce di cioccolato fondente
Aroma strega

Procedimento

Per la pasta frolla: amalgamare burro e zucchero, aggiungere le due uova ed il tuorlo, lavorare il tutto. Disporre la farina a fontana, aggiungere al centro il composto precedentemente preparato, gli aromi e lavorare il tutto insieme alla farina, impastare delicatamente e riporre l’impasto ottenuto in frigorifero circa 4 ore.

Stendere la pasta frolla e foderare una teglia di 25 cm di diametro, farcire con la crema di ricotta preparata, amalgamando la ricotta, lo zucchero e le goccine di cioccolato fondente, chiudere con uno strato di pasta frolla, bucherellarla in superficie con una forchetta e spennellare con uovo battuto. Cuocere al forno 180 gradi 45 minuti. Servire tiepida o fredda spolverate con zucchero a velo.

Cosa abbiniamo a questo meraviglioso dessert? Negli anni ‘70 Soldati sentenziò che gli ingredienti dei dolci mescolati a spumanti lasciano uno sgradevole retrogusto quindi erano da abolire e che il connubio perfetto è dato dai vini passiti, ideali per la nostra pasticceria. Nasce così la top ten del bere dolce in Campania, tra cui spicca Phileno Passito dell’azienda vinicola Mustilli , una grande tradizione da cinque secoli, infatti la famiglia Mustilli giunge a Sant’Agata dei Goti, in provincia di Benevento, all’inizio del ‘500 e da lì comincia l’ascesa verso quella che oggi è una realtà davvero prestigiosa. Si, perché oggi l’azienda Mustilli è: vini, oli, conserve, cosmesi, ospitalità e ristorazione. Phileno, fiore all’occhiello dell’azienda, è dedicato a Fileno Rainone, antenato della famiglia vissuto nel 1700. Prodotto da uve appassite in fruttaio per 40 giorni. Profumo intenso, fruttato con sentori di fichi secchi, confettura di albicocche, miele, caramello. Colore dorato, sapore dolce, caldo, morbido e una piacevole sensazione minerale, ottimo da solo perfetto per accompagnare la nostra delicatissima cassata.

L’acqua divide gli uomini; il vino li unisce.

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