Montagna, natura e storia: questo è l’Alto Cilento

Da Agnone a Prignano Cilento fino all’Oasi Naturalistica del Fiume Alento

di Marco De Rosa

Itinerario di leggera montagna, che tocca i punti d’interesse dell’Alto Cilento, caratterizzati per il fascino delle loro oasi naturalistiche, per le fortificazioni edificate nel corso del tempo, per le tradizioni secolari che offrono e per le mete balneari non contaminate dal turismo di massa.

Il borgo di Montecorice probabilmente si è formato attorno al Monastero di Sant’Arcangelo, di cui si ha notizia già a partire dal X secolo e visibile a nord del paese sul fianco collinare. Si raggiunge tramite una stradina sterrata che da Montecorice porta alla frazione di Fornelli (via Roviscelli). L’unica testimonianza che la tradizione popolare ascrive al monastero è la Fontana di Sant’Angelo: una piccola struttura rurale, povera nell’impianto ma estremamente funzionale per gli abitanti del posto. Interessanti e suggestivi gli scorci antichi immersi nella quiete delle case.

Ci si sposta allora verso la costa per conoscere Casa del Conte, che condivide con Ogliastro Marina una lunga spiaggia; e come Agnone Cilento, località turistica balneare molto nota, date le ottime qualità delle acque (premiate ogni anno con il riconoscimento della “Bandiera Blu” della FEE). Per chi volesse trascorrere una giornata intera lungo queste spiagge, si può raggiungere Agnone anche tramite aliscafi, con corse giornaliere che partono da Acciaroli (distante 5 km), durante il periodo estivo, a un costo accessibile.

L’itinerario prosegue dalla SS266 in direzione della SP15a in direzione Perdifumo, il cui primo nucleo abitativo risale agli inizi del X secolo, con l’assorbimento degli abitanti del villaggio vicino di Sant’Arcangelo, dove sorge il monastero sopra esplicato: qui trasferiti per le migliori condizioni di vita legate all’agricoltura. Presso le vie del centro, precisamente in Via Fontana Vecchia c’è anche un interessante Museo, il Terra Batulliani, che annovera oggetti originali di arredo ed uso domestico dell’800 donati dalla popolazione locale. Sono esposti inoltre, anche utensili e strumenti che documentano la produzione dell’olio e del vino, prodotti molto rinomati. Da segnalare la festività del martedì di Pentecoste, giorno in cui la sacra effigie della Madonna del Rosario è portata in processione per le vie del paese su di una barca adorna di fiori.

Usciti da Perdifumo si prosegue per Contrada Corvello dove poi si imboccherà la SP172,proseguire per Via San Martino e tenersi sulla destra in via San Francesco per imboccare la SS221 in direzione Lustra, paese in cui sorge il Castello di Rocca Cilento, risalente al IX secolo e costruito per finalità difensive, completato da un fossato che costeggia, seppur limitatamente, le mura. Dopo alcuni passaggi di consegne, fu acquistato da uno storico, Ruggero Moscati, il quale ne avvertiva il valore di luogo simbolico del Cilento, crocevia delle varie civiltà che si sono succedute nel tempo. Sotto la sua gestione il castello divenne luogo di incontro e ospitalità di studiosi, e sede di convegni di studio ma dopo la sua morte, il castello è andato incontro a un degrado ed oggi si presenta piuttosto malridotto con evidenti lesioni in vari punti, come sul tetto e sulle volte, anche se ne conserva tutto il suo fascino. Attualmente il Castello non è stato messo in sicurezza e non è accessibile, se non da tecnici specializzati: è visitabile solo dall’esterno.

Usciti dal paese, si ripercorre la SP112 fino ad arrivare, attraverso una lingua d’asfalto immersa nella natura, a Rutino. Nei pressi del Comune, appena arrivati in paese in Piazza Vittorio Veneto sorge la Chiesa di San Michele Arcangelo, di origine medievale. In essa vi sono conservate numerose statue del ‘600, una tela raffigurante Santa Lucia e un museo parrocchiale gratuito al pubblico, mentre le dodici vetrate che danno luce al Tempio sono composte da centinaia di tessere di vetro colorate create dalle Vetrerie Artistiche Fiorentine. Tale vetrate raffigurano i sette Sacramenti ed altri simboli religiosi. La festività più importante del paese è quella del protettore San Michele Arcangelo, cade nella seconda domenica di maggio ed è celebrata con un solenne rito religioso e da una processione costituita da due fasi: nella prima si assistono ai tradizionali fuochi pirotecnici; nella seconda la statua viene portata in spalla su di un tavolo messo di fronte ad un palco su cui si inscena il Volo dell’Angelo, rappresentazione della lotta tra l’Arcangelo San Michele e Lucifero. Il primo viene sempre impersonato da un bambino, sospeso ad un cavo d’acciaio mentre il Diavolo attende il suo arrivo sul palco.

Ultima ma non meno importante tappa di questo itinerario è costituita dall’Oasi del Fiume Alento a Prignano Cilento, Da Rutino esistono due strade: imboccare la SP112 per raggiungere la SP113 in direzione Oasi Alento (più tortuosa e di montagna) oppure imboccare la variante della SS18 e raggiungere il comune di Perito attraverso la SP56b, dopodiché proseguire per la SS18 Tirrena Inferiore fino all’arrivo all’Oasi Alento (più adatta a chi soffre la macchina  e le curve di montagna). Sito di Interesse Comunitario (SIC), l’oasi è immersa nel Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, attraversa un territorio in cui le pendici dei rilievi sono caratterizzate dalle presenza della tipica macchia mediterranea. Il corso del fiume, invece, è contornato dalla foresta a galleria. Importante creazione umana realizzata in questa area è la Diga dell’Alento, contornata da numerose strutture a disposizione del pubblico: giardino all’aperto, Area ristorante e pic–nic, aree attrezzate per lo Sport, con possibilità di noleggiare bici e mezzi elettrici, possibilità di alloggio e di balneazione lacuale. 

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